febbraio, 2020

04feb21:0023:00L'Abisso - Obiettivo Creatività

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Dettagli dell'Evento

L’ABISSO

MARTEDÌ 4 FEBBRAIO ORE 21
AUDITORIUM SAN FRANCESCO CHIAVARI
Prezzo: €3,00 L’incasso degli spettacoli verra devoluto in beneficenza
Durata 1.15
Di e con Davide Enia musiche composte ed eseguite da Giulio BarocchieriSpettacolo tratto da Appunti per un naufragio (Sellerio editore)
Coproduzione Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Biondo Palermo, Accademia Perduta-Romagna Teatri
Premio Hystrio Twister 2019 come “miglior spettacolo della Stagione”
Premio Le Maschere del Teatro 2019 a Davide Enia come “miglior interprete di monologo”

 

Il primo sbarco l’ho visto a Lampedusa assieme a mio padre. Approdarono al molo in tantissimi, ragazzi e bambine, per lo piu. Io ero senza parole. Era la Storia quella che ci era accaduta davanti. La Storia che si studia nei libri e che riempie le pellicole dei film e dei documentari. Ho trascorso molto tempo sull’isola per provare a costruire un dialogo con i testimoni diretti: i pescatori e il personale della Guardia Costiera, i residenti e i medici, i volontari e i sommozzatori. Rispetto al materiale che avevo precedentemente studiato, in quello che stavo reperendo di persona c’era una netta differenza: durante i nostri incontri si parlava in dialetto. Si nominavano i sentimenti e le angosce, le speranze e i traumi secondo la lingua della culla, usandone suoni e simboli. In piu, ero in grado di comprendere i silenzi tra le sillabe, il vuoto improvviso che frantumava la frase consegnando il senso a una oltranza indicibile. In questa assenza di parole, in fondo, ci sono cresciuto. Nel Sud, lo sguardo e il gesto sono narrativi e, in Sicilia, «‘a megghiu parola e chidda ca ‘un si dice», la miglior parola e quella che non si pronuncia. Ne L’abisso si usano i linguaggi propri del teatro (il gesto, il canto, il cunto) per affrontare il mosaico di questo tempo presente. Quanto sta accadendo a Lampedusa non e soltanto il punto di incontro tra geografie e culture differenti. E per davvero un ponte tra periodi storici diversi, il mondo come l’abbiamo conosciuto fino a oggi e quello che potra essere domani. Sta gia cambiando tutto. E sta cambiando da piu di un quarto di secolo.

NOTE DI REGIA

Come raccontare il presente nel momento della crisi. Questa domanda nasconde continue insidie. In assoluto, il continuo rischio di spettacolarizzare la tragedia. Il lavoro e indirizzato, quindi, verso la ricerca di una asciuttezza continua, in cui parole, gesti, note, ritmi, cunto devono risultare essenziali, irrinunciabili, necessari alla costruzione del movimento interno. Questo ha determinato il carattere performativo del lavoro in scena, in cui si riproietta se stessi nel preciso stato emotivo che ha generato tutto, immergendosi dentro quell’esatta condizione del sentimento, in un loop che si ripete replica dopo replica, in un ritorno continuo che non ha esito se non il suo essere rivissuto, parola dopo parola, gesto dopo gesto, suono dopo suono, trauma dopo trauma, cunto dopo cunto.

NOTE BIOGRAFICHE

DAVIDE ENIA

Drammaturgo, attore, regista e romanziere.
Nel 2002 scrive, dirige e interpreta Italia-Brasile 3 a 2 (premio Ubu speciale 2003).
Nel 2003 vince il Premio Tondelli al Premio Riccione con Scanna che debutta con la sua regia, alla Biennale di Venezia nel 2004. Nello stesso anno scrive, dirige e interpretamaggio ’43, spettacolo prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri e vincitore del premio come miglior spettacolo al Moldavian International Teatrul Unui Actor.
Nel 2005 vince come novita drammaturgica il Premio Hystrio e il Premio E.T.I. Per RaiRadio2 scrive e interpreta Rembo.
Nel 2006 vince il premio Vittorio Mezzogiorno e il Premio Gassman come miglior talento emergente italiano. Nel 2007 scrive, dirige e interpreta I capitoli dell’infanzia.
Nel 2009 vince con Il cuoco il Premio Speciale della Giuria al Premio Riccione.
Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo, Cosi in Terra (Baldini e Castoldi Dalai), tradotto in diciotto lingue e pubblicato in tutto il mondo.
Nel 2014 pubblica il racconto lungo Uomini e pecore (EDT).
Nel 2016 con l’edizione francese di Cosi in terra, Sur cette terre comme au ciel (Albin Michel) vince il Prix du Premier Roman Etranger e il Prix Brignoles come miglior romanzo straniero dell’anno.
Nel 2017 dirige L’oca del Cairo, opera incompleta di Mozart, al Teatro Massimo di Palermo e pubblica il suo secondo romanzo, Appunti per un naufragio (Sellerio), che nel 2018 si aggiudica il Premio letterario internazionale “Mondello”.
Da questo romanzo e tratto lo spettacolo L’abisso, co-produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Teatro Biondo di Palermo. Un primo studio dello spettacolo e stato presentato nel settembre 2017 al Teatro Argentina di Roma nell’ambito del progetto collettivo “Ritratto di una Nazione” e successivamente trasmesso in diretta da Radio3 il 3 ottobre, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Lo spettacolo debutta nell’ottobre 2018 al Teatro India di Roma e nel 2019 vince il Premio Hystrio Twister come “miglior spettacolo della Stagione” e il Premio Le Maschere del Teatro italiano come “miglior interprete di monologo”.

GIULIO BAROCCHIERI

Musicista palermitano, si e diplomato in chitarra Pop Fusion nel 2003 presso il Centro Professione Musica di Milano con il massimo dei voti e la lode.
Dal 2003 al 2006 e stato il chitarrista dei Beati Paoli che hanno avuto collaborazioni con Lucio Dalla e Claudio Baglioni.

Dal 2004 ad oggi e in tournee con Davide Enia per il quale ha composto le musiche di tutti gli spettacoli.
Si e laureato in chitarra jazz presso il Conservatorio di Palermo nel 2014 conseguendo la valutazione di 110/110.

Recensioni (estratti)

“ […] lo spettacolo piu importante che sia stato messo in scena da un grande performer e da un grande italiano in questi ultimi anni. L’abisso ci parla della vita e della morte, della morte e della resurrezione, dell’essere perduti e dell’essere salvati. Enia non teme di incrociare l’esperienza personale e quella degli altri, di questo incrocio fa il perno del racconto. Voto: 9” (Franco Cordelli – Corriere della Sera)

“E unico, L’abisso che Enia ha composto attraversando il suo mirabile romanzo Appunti per un naufragio, libro che l’ha indotto a una riscrittura orale […] Enia esprime un fascino comunicativo che non s’avvale dei canoni dell’interpretazione: lui dice, parla, disserta, riferisce e riporta il suo esatto vissuto, l’autobiografia delle sue trasferte a Lampedusa nel 2014-2017, corredandola di relazioni famigliari di struggente bellezza, e di pratiche osservative ravvicinate del fenomeno degli sbarchi […] Fantastico” (Rodolfo di Giammarco – La Repubblica)

“Una parola che si fa carne. Concreta, viva, insostituibile, necessaria. E l’unica possibilita per tentare di scandagliare le profondita di un’abissale tragedia e le voragini dell’animo umano che le devono fronteggiare. […] La crudezza e la disumanita dei fatti impongono al narratore asciuttezza nei toni e controllo assoluto delle corde emotive, pur senza tradire il calore di una intima condivisione. […] E, quindi, L’abisso di Enia un autentico naufragar, di certo non dolce, bensi asperrimo ma necessario come questo teatro” (Michele Sciancalepore – Avvenire)

“L’abisso e come leggere Se questo e un uomo di Primo Levi. Significa accogliere di nuovo il silenzio e il pianto di fronte alla tragedia della Storia. Vuol dire rispondere. Testimoniare. Esserci.” (Katia Ippaso – Il Messaggero)
“Un piccolo capolavoro nato dall’indagine sul campo che lascia attoniti e fa crescere rabbia contro chi vuole nascondere questa insopportabile realta” (Mariateresa Surianello – Il Manifesto)

“L’abisso lo si guarda e ci inghiotte. Tenendoci svegli. Attivi. Arrabbiati. Indignati. […] Necessario. Urgente” (Emilio Nigro – Persinsala Teatro)
“Enia tocca le corde piu profonde della sensibilita che un essere umano oggi dovrebbe avvertire, al di la di connotazioni politiche e sociali; getta un richiamo, a chi vuole ascoltarlo, come ha fatto lui, tempo fa, senza ancora sapere che cosa avrebbe vissuto.” (Marica Boggio – criticateatrale.it)

“ […] il capolavoro teatrale degli ultimi dieci anni […] Andare a vedere questo spettacolo non e una scelta. E un imperativo morale, un dovere civile. Uscirete diversi. E non ve ne pentirete” (Massimiliano Lussana – La puntina).

 

Data

(Martedì) 21:00 - 23:00

Luogo

Auditorium San Francesco

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