Auditorium San Francesco

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Auditorium San Francesco – Ex Chiesa di San Francesco

La chiesa fu fondata alla metà del XIII secolo da due nipoti di papa Innocenzo IV Fieschi, Andrea ed il card. Guglielmo, e venne consacrata nel 1256. La dedicazione a San Francesco no è casuale, ma si riallaccia alla tradizione che vuole che egli avesse toccato Chiavari nel 1216 e la presenza francescana nel vicino convento è dovuta alla particolare vicinanza della famiglia Fieschi a questo Ordine. La chiesa fu costruita extra moenia ma in una zona immediatamente adiacente alle antiche mura e poco fuori dalla Porta di Capoborgo (che si apriva in corrispondenza dell’attuale Piazza Matteotti) in posizione adatta ad un edificio dei Frati Minori, che spesso si insediavano in zone marginali all’abitato o in territori da bonificare. Altra caratteristica che lo riconduce a direttive dell’Ordine in materia di architettura sono le dimensioni notevoli rispetto ad altre chiese coeve del Levante ligure. La struttura inglobò al suo interno la Cadé, un antico ospitale adibito all’accoglienza dei viandanti sulla via di pellegrinaggio che attraversava Chiavari (odierno asse viario costituito dalle Vie Parma-Piacenza-Entella Ravaschieri-Raggio); in origine doveva essere dotata di una torre nolare, sostenuta di possenti pilastri ancora visibili nella campata all’incrocio con il trasmetto, nonché di un rosone: un tipo di bucatura frequente in ambito sia ligure, sia mendicante; la sua presenza è ipotizzabile anche alla luce delle numerose somiglianze che accostano San Francesco alla basilica di San Salvatore di Cogorno, che ne è provvista. La chiesa fu restaurata intorno al 1630 dal capo d’opera Francesco Bianco, nipote del più celebre Bartolomeo, su commissione della famiglia Costaguta (che proprio in quegli anni stava costruendo lì vicino il proprio palazzo), che si riservò all’interno una cappella gentilizia affrescata da Gio. Battista Carlone con la Deposizione dalla Croce. Una grande epigrafe sulla controfacciata ricorda i nomi dei benemeriti fratelli Costaguta che finanziarono l’opera. In occasione di questi lavori venne probabilmente modificata l’abside, che aveva prima terminazione piana, e fu creata la cappella di testata destra.  Nel corso dei secoli XVII e XVIII molte famiglie notabili chiavaresi vollero abbellire le proprie cappelle con affreschi di artisti di livello, quali il già citato Carlone e Giuseppe Galeotti. Alla fine del Settecento, nel momento della nascita della Repubblica Ligure di ispirazione rivoluzionaria, il complesso fu sconsacrato e adibito ad alloggiamento militare.  Nel 1864 fu acquistato dal Comune di Chiavari. Attraverso opportuni lavori di adattamento, nel 2002 venne trasformato in Auditorium Civico, ulteriormente restaurato nel 2012.