Palazzo Rocca – Sala 9

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Palazzo Rocca – Sala 9

Gli affreschi del soffitto, del milanese Francesco Malerba (fine XIX-inizio XX sec.), riproducono motivi floreali e geometrici con putti entro riquadri. I sovrapporta sono ornati da un fregio di gusto neoclassico, con fiori e festoni di frutta, realizzati dall’ebanista chiavarese Antonio Brizzolara (in. XX sec.). La massiccia sala da pranzo, in legno di noce riccamente intagliato e scolpito e ispirata allo stile neorinascimentale, è un tipico prodotto dell’artigianato chiavarese di inizio ‘900, in cui si erano affermate botteghe come quella dei Parma, specializzate nell’esecuzione di pesanti mobili in stile cinquecentesco. Anche gli arredi sono intonati al gusto eclettico del primo ventennio del XX secolo. Sul mobile con specchiera sono un busto femminile in ceramica ispirato allo stile liberty e un gruppo bronzeo raffigurante ninfe marine tra due conchiglie, produzione francese del primo quarto del ‘900; di poco posteriore è il sottostante orologio in bronzo dorato, eseguito a Genova. Sul ripiano della piattiera, con sportelli e alzata, sono un busto di Minerva, opera della Manifattura francese di Napoléon Alliot, datato al 1904, e una coppa in vetro blu. Sul tavolo si trova una coppa in vetro verde e bronzo. I due asciugamani in lino con bordo a macramè, risalenti agli inizi del ‘900, sono riconducibili a una tipica produzione locale di origine araba, introdotta a Chiavari nel Medioevo. A sinistra dell’ingresso è un orologio a pendolo, in legno intagliato, di inizio ‘900. Alle pareti sono i seguenti dipinti, da destra: Le ortolane, di un ignoto pittore del XVII secolo; Veduta di Piazza Navona, di un vedutista del XVII secolo, probabilmente di origine fiamminga; Ritratto di gentiluomo, opera di un maestro genovese della fine del ‘500. Tende di lino con inserti filet e quattro copritende in stoffa di lino e canapa stampata (in. ‘900). Lampadario a nove luci, in bronzo e cristallo, con contrappesi che ne determinano l’altezza, della ditta del Grosso di Milano. Il parquet è in tasselli di rovere, acero e castagno, intrecciati a formare motivi geometrici e cruciformi, della ditta Spangher di Milano.

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